Atradius: rallenta la crescita della Cina

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Dopo decenni di forte crescita dell'economia cinese caratterizzati dalla diminuzione della povertà e dall'aumento del reddito da medio-basso a medio-alto ci si chiede se la Cina dinanzi al suo modello di crescita, le politiche che verranno adottate e le evoluzioni geopolitiche cadrà o meno nella "trappola del reddito medio".

Rapido cambiamento

La Cina è divenuta in pochi anni una fabbrica mondiale, con un’economia che ha fatto uscire dalla povertà milioni di persone. Tuttavia dal 2010 l’economia sta rallentando a causa della possibile caduta del Paese nella trappola del reddito medio, situazione che sussiste quando un Paese rimane bloccato al reddito prodotto in un determinato periodo. Per trarre conclusioni è presto ma molto dipenderà dai risultati delle politiche adottate e dalle mutazioni geopolitiche.

Sulla crescita economica cinese oltre agli effetti delle politiche interne, hanno un ruolo significativo anche le esportazioni verso il resto del mondo che vorrebbe ridurre i propri rapporti economici con la Cina, motivo per cui il Paese asiatico vorrebbe rendere più sicure le catene di approvvigionamento. Il PCC (Partito Comunista Cinese) con il 14° piano quinquennale ha dichiarato che la Cina diventerà un economia moderatamente sviluppata entro il 2035 e per raggiungere tale obiettivo è fondamentale adeguare il suo attuale modello di crescita, vacillante rispetto alle tensioni geopolitiche.

La fabbrica cinese

Per decenni la Cina è diventata un motore di crescita globale grazie ai numerosi investimenti in infrastrutture, produttività e forza lavoro, infatti fin dagli anni ’70 la crescita del PIL è stata in media del 9%. Tra 10 anni probabilmente la Cina diventerà la prima economia mondiale davanti agli USA grazie anche all’aspetto demografico favorevole, essendo che ¼ della popolazione cinese è sufficiente per raggiungere il PIL pro capite della popolazione statunitense.

L’elevata crescita ha portato molta prosperità sottraendo dalla povertà 800 milioni di persone cambiando il loro reddito da medio-basso a medio-alto in 9 anni. Raggiunto il periodo migliore di crescita l’economia cinese ha cominciato ad indebolirsi con una crescita media del PIL nel periodo 2011-2015 pari al 7,9%, rallentando nei cinque anni successivi al 5,7%, fino ad arrivare alla stima del 5% nel periodo 2021-2025, evidenziando quindi un rallentamento costante nella crescita.

La trappola del reddito medio

Per mantenere lo slancio economico e se vuole diventare un economia di reddito alto, la Cina deve adottare il suo modello di sviluppo ai continui cambiamenti. La trappola consiste nel fatto che i salari di un Paese aumentano fino a un livello tale da ridurre il potenziale di crescita dell'industria manifatturiera a bassa qaulificazione e trainata dalle esportazioni, mentre la crescita della capacità innovativa, necessaria per aumentare la produttività e competere con i Paesi sviluppati nelle industrie a catena di valore più elevata, rimane ancora indietro. Il periodo di transizione che ha caratterizzato Corea del Nord, Taiwan e Singapore con il passaggio da reddito medio a reddito alto è durato mediamente 25 anni ed in tutto ciò la Cina ha i minuti contati.

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Fattori che indicano una crescita più bassa 

I fattori interni ed esterni che avranno un ruolo negativo nel rallentamento della crescita sono la politica Covid-Zero, la crisi immobiliare, l'elevato debito delle amministrazioni locali e delle imprese statali, l'invecchiamento della popolazione, il disallineamento del capitale umano, il calo della crescita produttiva, il controllo statale sul settore tecnologico, l'autosufficienza con la politica di Dual Circulation, la sicurezza delle catene di approvvigionamento globali e la rivalità geopolitica.

Scelte politiche controproducenti

Per raggiungere l’obiettivo dichiarato dal PCC la Cina deve necessariamente adeguare il suo modello di crescita ai continui cambiamenti geopolitici. Le uniche certezze sono i problemi legati all’invecchiamento della popolazione, la bassa crescita produttiva e il mismatch nel lavoro, non coadiuvati né dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti né dalle altre rivalità geopolitiche. Fino ad ora le scelte politiche poste in essere dal PCC si stanno rivelando controproducenti e l’unica soluzione per diventare un Paese ad alto reddito è crescere costantemente la produttività.

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