La chiusura della Silicon Valley Bank (SVB), della Signature Bank e del Silvergate Capital rappresentano il più grande “crash” finanziario dal fallimento della Lehman Brothers nel Settembre del 2008. Ma quali sono le conseguenze di questi fallimenti? Incombe una nuova crisi?
A cosa è dovuto questo crollo?
Tutte e tre le banche sono fallite a causa di un esclation di eventi e corse agli sportelli che da mesi avevano registrato un calo di depositi e un aumento di prelievi arrivando poi ad una mancanza di liquidità, solo SVB ha perso in questi mesi ben 1.8 miliardi di dollari. Il fallimento si è velocizzato anche a causa del rialzo da parte del US Federal Reserve (Fed) che ha alzato da Marzo del 2022 i tassi d’interesse 8 volte per combattere l’inflazione.
Come spesso in questi casi si tratta di un effetto domino improvviso che inizia il 9 Marzo 2023 con la bancarotta di Silvergate Capital che ha dovuto gestire più di 8 miliardi di prelievi dal Novembre 2022 a seguito fallimento di FTX, un Exchange del mondo crypto. Il giorno dopo SVB viene chiusa dal Dipartimento per la Protezione e l’Innovazione Finanziaria della California per “liquidità inadeguata e insolvenza”. La banca vantava un’attività di circa 209 miliardi di dollari e depositi totali di circa 174 miliardi al 31 Dicembre 2022, 16° banca per capitalizzazione negli Stati Uniti. Signature Bank viene chiusa il 12 marzo ’23 dalle autorità di regolamentazione statali, la banca commerciale vantava 110 miliardi di dollari di attività totali.
Le future conseguenze
Nei prossimi mesi ci si aspetta un ridimensionamento da parte dei Business più importanti nella Silicon Valley, che ricordiamo comprende colossi come Google, Apple e altri giganti dell’ambito tech come Microsoft o Meta. Rischieranno invece il fallimento le piccole startup legate al mondo tech, essendo loro molto collegate alla SVB, e ciò porterà ad un rallentamento da parte dell’intero settore essendoci meno finanziamenti e meno aziende sviluppatrici. Ancora non sappiamo da chi verrà acquisita la SVB, ma molto probabilmente sarà spezzettata poiché non è stato trovato nessun acquirente disposto a rilevare il 100% della banca fallita. Negli Stati uniti l'agenzia federale di assicurazione dei depositi sembra intenzionata a separare la banca in almeno due parti e procedere con la loro vendita; nel frattempo in Gran Bretagna la Silicon Valley Bank UK è stata acquisita da HSBC UK per 1 sterlina in un accordo di salvataggio.
Nuovo 2008?
Anche se possiamo trovare diverse similitudini tra i due eventi, rispetto a 15 anni fa i bilanci delle banche sono nettamente migliori, le riforme hanno reso le banche sia Americane che Europee meno vulnerabili a questi shock di liquidità. Ora i capitali e la liquidità sia negli Stati Uniti che nell’Eurozona sono molto superiori, quindi se gli Stati riusciranno a bilanciare in maniera corretta i soldi da spartire per assicurare un ritorno dell’inflazione al suo obiettivo del 2%, aumentando i tassi d’interesse senza rischiare un crollo delle banche, non si parlerà di nuova crisi finanziaria globale.
Come tutelarsi
Ogni impresa che opera sui mercati nazionali ed internazionali che vende con dilazioni di pagamento corre sempre il rischio che una parte dei suoi crediti commerciali non venga pagata dai debitori. I motivi possono essere diversi, situazioni di crisi politiche, macroeconomiche o anche eventi come questo, collegato al mondo bancario, e non quindi direttamente a problematiche dirette del debitore, possono comunque impattare sui pagamenti, mettendo, in alcuni casi, in crisi tutta la filiera produttiva.
Una polizza di assicurazione dei crediti commerciali mette al riparo le aziende da situazioni di crisi!