Chubb ha pubblicato un report con focus sui disordini civili e sulle conseguenti necessità di protezione delle imprese. Negli ultimi anni i sinistri per scioperi, sommosse e tumulti popolari sono diventati sempre più frequenti all'interno del panorama globale, con perdite più onerose e concentrate per i clienti multinazionali. Nelle polizze assicurative che coprono i danni derivanti da insurrezioni politiche e disordini civili è necessaria maggiore chiarezza per poter garantire la copertura richiesta dai clienti.
Protezione in tempi di conflitto: l'assicurazione contro i disordini civili
L'aggravarsi dell'instabilità politica e dei disordini civili a livello mondiale ha intensificato il rischio di scioperi, sommosse e tumulti popolari (SRCC: Strikes, Riots and Civil Commotion) per le multinazionali. Di conseguenza si è innalzato fortemente il rischio di interruzioni dell'attività, di danni alle imprese e alle persone.
Si può notare infatti come i disordini civili siano aumentati del 26,2% a livello globale dal 2018. Inoltre in più del 50% dei Paesi è probabile che i disordini civili aumenteranno nei prossimi 12 mesi.
Dai danni alle proprietà, alle interruzioni della catena di approvvigionamento, alle spese relative a sinistri SRCC contestati, le organizzazioni sono a rischio di gravi perdite finanziarie e operative. Il costo degli eventi SRCC da assicurare è in continuo aumento: per le aziende è meglio agire il prima possibile per evitare le conseguenze potenzialmente gravi dell'esposizione ai rischi.
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Complessità nel definire i nuovi disordini civili e coperture standard
È essenziale che i risk manager e business leader siano consapevoli del quadro completo dei rischi in continuo mutamento e delle ripercussioni che questo avrà sui loro programmi di assicurazione.
Attualmente esistono diverse tipologie di assicurazioni per questo ambito. Solitamente le coperture standard per terrorismo tutelano da attacchi terroristici furtivi e isolati, ma non da disordini civili in strada. Le polizze Property "All Risks" standard escludono solitamente gli eventi connessi a terrorismo o guerra, tra cui sollevazioni, rivolte, rivoluzioni, conflitti armati e tumulti popolari che sono equiparabili o che hanno assunto le proporzioni di insurrezioni.
Dato l'aumento della complessità e della dimensione dei recenti disordini civili è sempre più complesso stabilire in che definizione rientrino gli stessi e quali siano le motivazioni di fondo. Le proteste contro il governo ed eventi di ordine pubblico a Hong Kong (2019-2020), i Gilet gialli in Francia (2018-2019), le proteste sociali in Cile (2019-2020) e le proteste del movimento Black Lives Matter negli Stati Uniti (2020) sono solo alcuni esempi di disordini civili scoppiati negli ultimi tempi, nei quali molti assicurati non sono stati risarciti, o solo in misura parziale, in quanto le assicurazioni stipulate non garantivano copertura per quelle specifiche cause ed idee alla base delle rivolte. In certi casi infatti è difficile definire a quale ambito appartengano le motivazioni alla base delle proteste: siccome possono essere eterogenee, mutano durante il protrarsi degli eventi e spesso vengono distorte dai mass media. Per esempio durante la Primavera araba (2010-2011), diversi Paesi hanno affrontato un cambio di regime, preceduto da violente agitazioni e i contraenti hanno scoperto di non disporre di coperture adatte all'evolvere delle circostanze.
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Perchè è cambiato il rischio SRCC?
Il rischio SRCC è sostanzialmente cambiato nell'ultimo decennio, alimentato dai social media (e dalle fake news), dalle ricadute economiche e politiche del COVID (per via delle rivolte e manifestazioni in seguito all'imposizione delle restrizioni e l'aumento delle disuguaglianze), dal populismo (in un clima di forte incertezza e instabilità politica, populismo e movimenti estremisti trovano terreno fertile) e dal cambiamento climatico (le aziende infatti sono sempre più bersaglio di critiche e pressioni di attivisti ambientali e movimenti di protesta).
La copertura SRCC, che in passato era frequentemente inclusa nelle polizze Property, ora viene offerta sempre più spesso da compagnie specializzate; segnale che è sempre più un tema complicato e rischioso. Inoltre si devono valutare anche fattori quali il fatto che in specifici Paesi certi rischi non sono assicurabili e che in alcune occasioni risulta più complicato essere risarciti per danni agli immobili e all'attività produttiva rispetto che per danni alle persone.
Per questo si ritiene fondamentale prestare attenzione al linguaggio delle polizze e lavorare a stretto contatto con il proprio Broker per evitare complicazioni in caso di sinistri.
Chubb Global Heatmap: Terrorism, Political Violence and Civil Unrest Risks -> CLICCA QUI
Chubb offre una soluzione "Terrorismo e violenza politica" dedicata alle grandi imprese e alle aziende multinazionali, pensata per rispondere alle sfide in questo scenario di rischio complesso e in continua evoluzione. Una copertura completa e di alto valore su tutte le esposizioni connesse a terrorismo e violenza politica per i programmi multinazionali.
Per scaricare il Rapporto Chubb CLICCA QUI.
Fonte: Chubb