Il report Allianz Trade del 4 luglio 2023 tratta delle emissioni di gas serra del settore ICT: contrariamente a quanto si possa pensare, l'impatto della tecnologia sulle emissioni globali di gas serra non è trascurabile ed è paragonabile a quello dell'aviazione. L'aspetto positivo è che le prospettive di decarbonizzazione sono migliori rispetto a quelle di altri settori e proprio per questo motivo è opportuno che i responsabili politici adottino misure volte a ridurre le emissioni di criptovalute e a stimolare un cambiamento nel comportamento dei consumatori.
Più emissioni di quelle che si vedono
Il settore ICT ha registrato un'enorme crescita negli ultimi anni grazie all'introduzione di tendenze quali l'Internet degli oggetti (IoT), l'estrazione di criptovalute (mining), il cloud computing ed un generale aumento dei dispositivi elettronici in circolazione. Anche senza considerare le criptovalute e l'intelligenza artificiale, l'ambito della tecnologia è responsabile di emissioni di gas serra pari a quelle dell'aviazione. Secondo le stime, ad oggi la quota di inquinanti del settore è compresa tra il 2-4% e, nell'ipotesi che l'intensità di emissione dell'elettricità ottimizzata rimanga invariata, l'ammontare di emissioni di CO2 da parte dell'ICT entro il 2030 sarebbe di 830 MT (megatonnellate).
Gli inquinanti del settore si dividono in:
- emissioni incorporate, relative a produzione e installazione di apparecchiature e dispositivi (30%);
- emissioni operative, riguardanti l'utilizzo di reti e dispositivi (70%).
Decarbonizzare il settore ICT
Le prospettive del settore relative alla diminuzione delle emissioni sono migliori rispetto a quelle di altri, perchè dipendono per la maggiore dal mix di energia elettrica. Proprio per questo motivo, un aumento della quota di energia elettrica rinnovabile e un incremento dell'efficienza energetica delle apparecchiature diminuirebbero le emissioni.
Molti operatori di telefonia mobile ed altre industrie ICT si stanno impegnando per raggiungere gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio. Infine, potrebbero ulteriormente ridurre gli inquinanti, ottimizzando il ciclo di vita del prodotto, selezionando materiali, scelte progettuali, produzione e trasporto.
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Il problema delle criptovalute e dell'intelligenza artificiale
L'estrazione e le transazioni di criptovalute rappresentano un serio problema dal punto di vista delle emissioni. Queste operazioni, infatti, richiedono una grande quantità di energia elettrica. Proprio per dissuadere lo svolgimento di queste attività in luoghi dove i prezzi dell'energia elettrica sono più bassi, alcuni Paesi come la Cina hanno vietato le transazioni e il trading di criptovalute. Nonostante ciò, questo provvedimento non ha funzionato, in quanto ha incentivato i minatori alla clandestinità. Una soluzione potrebbe essere la fruizione delle energie rinnovabili.
Un ruolo chiave nella decarbonizzazione e nell'azione per il clima è svolto dalla blockchain, che consente di misurare e tracciare i Contributi Nazionali Determinati, attraverso un'infrastruttura digitale e, in questo modo, di costruire la fiducia e l'ambizione dei negoziati sul clima. Questo sistema permette anche di realizzare un quadro per un mercato volontario del carbonio (CVM), affidabile e scalabile per lo scambio di crediti di carbonio.
In modo analogo alle criptovalute, anche l'intelligenza artificiale contribuisce alle emissioni globali di gas serra. Possiamo ridurre questo impatto di circa 1,5-4% entro il 2030 grazie a incrementi di produttività ed efficienza. I risultati migliori si avrebbero nei seguenti settori:
- Energia, in seguito a una miglior pianificazione delle infrastrutture di rete.
- Trasporti, grazie a tecnologie di navigazione intelligente e guida automatizzata.
- Agricoltura e acqua, ottimizzando l'allocazione e l'utilizzo delle risorse.
Consumo combinato di elettricità annualizzato di Bitcoin ed Ethereum
rispetto a quello di alcuni Stati membri dell'UE
Manovre politiche
Negli ultimi anni il numero di dispositivi elettronici utilizzati è in costante aumento. Questo genera un incremento della quantità di emissioni anno dopo anno. Tuttavia, appare impensabile potere invertire il trend e per questo motivo è opportuno un intervento statale volto a stimolare un cambiamento nel comportamento dei consumatori. Tra le misure che si possono adottare troviamo l'introduzione di nuovi regolamenti e/o incentivi (bonus riparazioni).
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Fonte: Allianz Trade