Grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza, Greece 2.0, che include 106 investimenti, 68 riforme e l'erogazione di €30 miliardi, la ripresa economica greca sta procedendo bene. La riconferma del premier Mitsotakis garantisce stabilità al Paese ed i mercati finanziari sembrano premiare questa situazione di recupero. Tra i Paesi che stanno beneficiando maggiormente della ripresa della Grecia troviamo l'Italia, che anno dopo anno sta aumentando in modo significativo il numero di esportazioni: bene gomma e plastica, prodotti chimici, metalli, abbigliamento, legno ed agroalimentare.
Gli obiettivi del nuovo governo
L'economia greca sta avendo una grande fase di stabilità e recupero dopo la riconferma del primo ministro Mitsotakis. Questa notizia è stata recepita ottimamente dai mercati, in quanto il rendimento dei titoli di Stato greci è sceso ai minimi storici degli ultimi vent'anni. Infine il nuovo esecutivo si è imposto importanti obbiettivi per risanare la situazione socio-economica greca, tra cui troviamo:
- Il recupero dell'investment grade, da parte delle agenzie di rating, attualmente a BB+.
- Il pagamento anticipato di una parte del debito verso i Paesi europei (circa €5,3 miliardi).
- La riforma della pubblica amministrazione.
- Interventi mirati volti a migliorare la sanità e l'educazione.
Export italiano in Grecia
Tra i Paesi che potranno trarre maggior vantaggio dall'attuale situazione greca, troviamo l'Italia. Le imprese italiane esportatrici potranno beneficiare della ripresa economica in corso e sfruttare il potenziale non ancora pienamente dispiegato del Paese quale partner commerciale. Gli ottimi risultati dello scorso anno (€6,5 miliardi di beni italiani esportati, +14,2% rispetto al 2021) sono confermati dai dati del primo trimestre di quest'anno (+18,3% tendenziale). Si stima che le esportazioni italiane in valore cresceranno del 2% annuo dal 2023 al 2026.
Nei vari settori sono presenti dinamiche di crescita differenti. Gli investimenti sulla transizione energetica da parte della Grecia saranno il principale driver della domanda italiana di beni intermedi quali: gomma e plastica, prodotti chimici e metalli. Una situazione analoga si verificherà anche per i settori relativi ai beni di consumo tra cui: abbigliamento, prodotti in legno ed agroalimentare. Per i beni di investimento, invece, è previsto un normale rallentamento dell'export a seguito del boom del 2021.
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Il legame tra i due Paesi
Italia e Grecia, oltre ad essere affini sia geograficamente che culturalmente, sono molto legati economicamente in quanto sono l'uno il principale fornitore dell'altro. Proprio per questo motivo è opportuno proseguire questa strategia, supportata finanziariamente anche dal piano di rilancio dell'Unione Europea. Questo scenario potrebbe anche essere migliore qualora si andasse incontro ad una più rapida disinflazione che porterebbe ad una crescita dell'export italiano del 1,1% nel 2023 e del 1,2% nel 2024 rispetto ai rispettivi baseline (2,8% e 2%).
Il processo per il consolidamento di Atene è ancora lungo poichè persistono tuttora numerose criticità interne aggravate dalle difficili condizioni globali (guerra ed inflazione) quali:
- Crescita economica debole.
- Elevato indebitamento.
- Sistema bancario sofferente.
La strada intrapresa dal governo di Mitsotakis è sicuramente quella giusta e l'economia è in ripresa, come testimonia la fiducia dei mercati. Questo recupero porterà inoltre importanti benefici sia alla Grecia che all'Italia in virtù degli stretti scambi commerciali.
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