Atradius: le catene del valore sono vulnerabili

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Nel nuovo report Atradius sottolinea la vulnerabilità delle catene globali del valore: le imprese che operano nei settori con un alto grado di integrazione tendono a soffrire maggiormente perchè hanno difficoltà a procurarsi i fattori di produzione a causa degli shock che colpiscono le catene globali del valore.

La crisi del processo produttivo

La pandemia e la guerra tra la Russia e Ucraina hanno creato forti shock alle catene globali dei valori, forme di organizzazione del processo produttivo nelle quali le imprese localizzate in diversi Paesi si specializzano in alcune fasi del processo (la ricerca, lo sviluppo, la produzione dei componenti, l'assemblaggio e la commercializzazione) sulla base dei vantaggi che si possono avere come ad esempio il basso costo della manodopera, del capitale umano e delle disponibilità delle risorse umane. Tra i problemi riscontrati, in particolare, le imprese hanno difficoltà a riaprire gli input necessari per il processo produttivo.

Il fenomeno dello sconvolgimento del normale funzionamento delle catene del valore è testimoniato da vari elementi come la carenza dei semiconduttori, gli elevati costi di spedizione dei container e l'aumento dei prezzi delle materie prime. Molte aziende hanno e continuano a riscontrare difficoltà nel reperire i fattori di produzione utilizzati nel loro processo produttivo o sono riuscite a procurarseli solo a prezzo molto elevato. Questa situazione risale ben prima dello scoppio del conflitto attuale tra Russia e Ucraina che non ha fatto nient'altro che aggravare la situazione. L'impatto si fa sentire particolarmente nell'industria automobilistica, in quanto l'Ucraina è un produttore chiave di vari metalli rari, come il palladio (usato nelle marmitte catalitiche e nelle automobili) e il neon (usato nei laser per la produzione di microchip).

La catena globale del valore (GVC - Global Value Chain)

Atradius analizza la relazione tra la partecipazione alla catena del valore globale e la carenza di fattori produttivi riscontrata dalle imprese Europee.

I Paesi con un alto grado di partecipazione sono Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Ungheria in cui, in particolare, sono presenti grandi industrie automobilistiche ed un grande settore informatico ed elettronico, settori in genere che hanno una forte dipendenza delle catene globali del valore.

Germania, Italia, Croazia e Svezia sono invece l'esempio di Paesi con legami deboli in quanto si posizionano relativamente in basso nella partecipazione alla catena del valore globale, poichè si riforniscono per lo più a livello locale invece di importarli da altri Paesi.

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Le carenze dei settori produttivi

Atradius carenze di materiali ed equipaggiamenti per settore Oct 2022

Le carenze registrate dalle aziende sono aumentate negli ultimi due anni, dovute probabilmente alla pandemia e alle interruzioni della domanda e dell'offerta, di conseguenza  nel 2022 il 50,9% dei produttori industriali dell'EU ha registrato carenze di materiali e/o attrezzature; mentre poco prima della pandemia la percentuale era solo dell'8,5%. Anche nel settore dei servizi si registra un aumento delle carenze di attrezzature segnalate ma con un aumento molto più contenuto dal 3,2% al 3,6% nel secondo trimestre del 2022. La carenza del personale è un problema molto più grave riscontrato sopratutto nel settore dei servizi quasi per il 29%, tra i settori più colpiti vi sono i veicoli a motore, i computer, i macchinari e le attrezzature, le apparecchiature elettriche, i prodotti del tabacco e i prodotti in gomma plastica; ne risentono meno il tessile, coke, prodotti petroliferi raffinati, prodotti alimentari, farmaceutici e bevande.

Nel settore dei servizi, le differenze di carenza segnalate tra i vari settori sono molto più ridotte, ma comunque evidenti, i Paesi più colpiti di carenze spazio/attrezzature sono Austria, Irlanda e Paesi Bassi, il contrario per Italia, la Repubblica Ceca, la Bulgaria e Cipro che non registrano quasi mai carenze di attrezzature e di spazio. I settori dei servizi più colpiti dalle carenze sono il trasporto aereo, le attività di supporto ai trasporti e le attività di noleggio leasing, mentre i settori meno colpiti sono le attività legali e contabili, le attività postali ed i corrieri e le attività di programmazione e trasmissione.

Non vi sono soluzioni politiche in vista

Atradius sottolinea come l'implicazione politica di questa analisi potrebbe essere che le imprese devono cercare di ridurre la loro dipendenza dalle reti commerciali internazionali. Le imprese hanno diverse opzioni per migliorare la resilienza della catena del valore, tra cui il reshoring della produzione, la diversificazione dei fornitori e la detenzione di maggiori scorte. Tuttavia tutte queste opzioni comportano svantaggi e costi significativi. Potrebbe esserci un riorientamento strategico in settori critici come l'energia, le tecnologie sensibili, le forniture alimentari e le attrezzature mediche. Ma Atradius non si aspettia di assistere a un grande passo indietro nella scala della globalizzazione, poiché la motivazione economica fondamentale alla base delle catene globali del valore - l'opportunità di sfruttare le differenze nel costo del lavoro - è ancora valida.

In una certa misura, i produttori devono convivere con le distorsioni durante periodi insoliti come la pandemia. Dati recenti mostrano riduzione dei colli di bottiglia della catena del valore. Le carenze di chip si stanno riducendo grazie all'aumento della produzione da parte dei produttori di chip, mentre anche i colli di bottiglia logistici si stanno attenuando (diminuzione dei tassi di spedizione). Nonostante il miglioramento della situazione, le distorsioni della catena del valore potrebbero essere risolte solo nel 2023.

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