Atradius nel suo nuovo report prende in esame il settore siderurgico, analizzando le sfaccettature di un ramo fortemente provato nell'ultimo periodo. L'articolo propone un approfondimento a livello globale, che analizza anche le situazioni e i dati dei Paesi più colpiti.
Analisi del settore: a rischio metallo e acciaio
Allarme chiusura attività e aumento prezzi
Calo degli investimenti, riduzione della spesa al consumo, rallentamento economico nei maggiori Paesi, diminuzione della domanda da parte dei settori principali, sono solo alcune delle previsioni riguardanti i rischi di questa difficile situazione. Nel 2021 e nel primo trimestre del 2022 la produzione e le vendite di metalli e acciaio hanno registrato una forte crescita. Tuttavia, nel secondo trimestre del 2022 si è registrata un'inversione di tendenza. Molti Stati, tra cui Belgio, Cina, Repubblica Ceca, Francia, Germania, India, Polonia e Stati Uniti di America hanno dovuto fare fronte alle diverse conseguenze dei rincari dei costi di produzione, dovuti in parte anche alla guerra tutt'ora in corso in Ucraina.
Un esempio ne è la Cina che, leader mondiale della produzione di acciaio, ad oggi si conferma debole anche a causa dei lockdown legati alla pandemia. Nel 2022, secondo l'ente statistico NBS cinese, si prevede un calo del 4% sugli investimenti immobiliari, si comprende dunque che le misure per attenuare l'andamento del settore hanno accennato solo ad una lieve ricrescita, che non è in grado di compensare le perdite legate ai periodi di lockdown nel settore immobiliare.
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Come già citato in precedenza la guerra in Ucraina ha aggravato la performance economica dell'Eurozona, stati come il Belgio hanno subito il 3% di perdite nel 2022, e cosi è per la maggior parte dei Paesi europei e non: in India ad esempio, il settore siderurgico beneficia della domanda di numerosi altri settori come quello edilizio e queste interruzioni di produzione non riescono a compensare l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime.
Una sostanziosa differenza si registra anche nelle imprese siderurgiche statunitensi, dove la produzione dovrebbe crescere indicativamente del 5% nel 2022, ma che che con la diminuzione delle vendite nel settore automobilistico, evidenzia una riduzione nella domanda per i consumi di prezzo elevato e ad alto consumo di metalli.
La situazione in Italia
A livello nazionale nel 2022 il Paese ha registrato una solida crescita, tuttavia l'andamento rallenta. Con lo scoppio della guerra e l'impennata dei costi dell'energia, si potrebbe assistere ad una riduzione della produzione siderurgica del 5% nel 2023 e ad un aumento dei ritardi dei pagamenti nei prossimi dodici mesi.
Il rischio credito relativo alla produzione del ferro e dell'acciaio rimane stabile. L'alluminio e il rame raggiungono buoni profitti, con lievi impatti negativi causa maggiore fabbisogno di capitale circolante. L'approccio assicurativo di Atradius è più restrittivo per quanto riguarda il segmento delle fonderie, il quale è fortemente dipendente dal settore automobilistico e risentirà negativamente dell’attuale transizione verso la mobilità elettrica.
Osserviamo di seguito il grafico sulla domanda riguardante il settore metallurgico:
Atradius continua a valutare il rischio di credito di settore come sostanzialmente buono, purtroppo la riduzione di forniture di gas e la diminuzione della domanda potrebbero innescare un aumento di fallimenti delle imprese, soprattutto se quest'ultime sono sprovviste di una strategia industriale.
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