Il nuovo report di Credendo sottolinea lo sforzo del Brasile nella sua ripresa economica. Ci sono importanti cambiamenti: aumento dei prezzi delle materie prime che sostengno l'economia e riducono il disavanzo delle partite correnti a livelli storicamente bassi; le entrate del debito estero in conto corrente si attestano a un minimo di dieci anni, riducendo i rischi finanziari. Nonostante l'inasprimento monetario da parte degli Stati Uniti il Brasile non ha registrato grandi deflussi di capitali ed è persino considerato un rifugio sicuro tra i mercati emergenti.
Brasile: diminuisce l'indice di rischio politico MLT
Il rating di rischio politico medium long term (MLT) del Brasile è stato classificato nel luglio 2016 alla categoria 5/7 in considerazione del deterioramento dei fondamentali economici e dell'aumento del rischio finanziario. Si è registrato successivamente un boom delle materie prime, sfociato in due anni di recessione nel 2015-2016 e in un calo dei ricavi delle partite correnti, mentre sono scoppiate anche una crisi di fiducia e politica a causa di scandali di corruzione.
Negli ultimi cinque anni però, i fondamentali macroeconomici sono notevolmente migliorati poiché la crisi politica è diminuita e sono state attuate alcune riforme fiscali. L'aumento dei prezzi delle materie prime ha sostenuto l'economia. Credendo ha così deciso di aggiornare la più grande economia latino-americana alla categoria di rischio politico 4/7.
L'aumento dei prezzi delle materie prime come chiave del successo
L'aumento dei prezzi delle materie prime (soprattutto per carburante, metalli e cibo) sta chiaramente avvantaggiando i grandi esportatori. Il Brasile è il quarto esportatore alimentare mondiale – dopo USA, Paesi Bassi e Germania – con i semi di soia e il secondo esportatore di minerali e metalli dell'America Latina (dopo il Messico), con il minerale di ferro. Il Paese è inoltre il quinto produttore di litio e il quinto di rame al mondo, il che potrebbe anche avvantaggiare il Brasile a lungo termine data la transizione verso l'energia pulita. Infine, dal 2017, il Paese è un esportatore netto di carburante (e il secondo esportatore di petrolio dell'America Latina, dopo il Messico). Di conseguenza, il disavanzo delle partite correnti è stato storicamente basso dal 2020 (si veda il rapporto delle partite correnti/PIL nel grafico).
Il disavanzo delle partite correnti previsto per il 2022 è -1,5% del PIL, in linea con il triennio precedente, nettamente inferiore alla media storica del -3% del PIL tra il 2010 e il 2020. Nel medio termine, il disavanzo delle partite correnti dovrebbe deteriorarsi leggermente ma rimanere modesto a quasi il -2% del PIL. Guardando al futuro, la diversificazione sarà una delle sfide principali in quanto la dipendenza del Brasile dalle materie prime (sebbene rappresenti una categoria ampia) lo rende vulnerabile. Un'altra sfida importante è il rapido aumento del livello di deforestazione in Amazzonia al fine di coltivare più terra per l'agricoltura, poiché ciò potrebbe aumentare notevolmente il rischio di gravi siccità.
Vuoi verificare se i rischi della tua azienda sono censiti correttamente? CLICCA QUI
Sfida inflazione
Il "Banco Central do Brasil" (BCB) sta combattendo un'inflazione a due cifre che si attestava a fine marzo 2022 all'11%, il livello più alto dal 2003 (si veda la linea rossa nel grafico). L'inflazione è aumentata a causa dell'aumento dei prezzi globali del cibo e dell'energia, delle strozzature nell'approvvigionamento e delle gravi condizioni di siccità nell'ultimo anno, che hanno portato a un aumento dei prezzi dell'elettricità a causa della costosa sostituzione dell'energia idroelettrica con combustibili fossili. La BCB ha di conseguenza alzato in modo aggressivo il suo tasso di riferimento Selic al 12,25% nella sua ultima riunione di maggio 2022 dal 2% di marzo 2021, un tasso di riferimento storicamente basso (si veda la linea arancione nel grafico; la linea rossa rappresenta l'inflazione annua).
Un ulteriore inasprimento della politica monetaria è prevedibile quest'anno, anche se probabilmente a un ritmo meno aggressivo, poiché l'inflazione dovrebbe diminuire nei prossimi mesi (al 6,7% a fine anno). L'apprezzamento del Real brasiliano nei confronti del dollaro USA dall'inizio dell'anno potrebbe anche contrastare gli aumenti di prezzo dei combustibili e dell'energia importati.
La finanza pubblica necessita di riforme
Tallone d'Achille del Paese resta la finanza pubblica nonostante le recenti riforme strutturali. Il debito pubblico è balzato a un massimo del 99% del PIL durante la pandemia da Covid-19 nel 2020 (si veda il debito pubblico in arancione nel grafico; la linea rossa rappresenta il saldo di bilancio complessivo), che è sostanzialmente superiore alla media dei mercati emergenti. Grazie alla ripresa economica, il debito pubblico è sceso al 93% del PIL alla fine del 2021. Guardando al futuro, il boom dei prezzi delle materie prime sosterrà le royalties petrolifere e le entrate fiscali delle società minerarie e agricole, riducendo il debito pubblico al 92% del PIL, che è comunque ancora alto. Il prossimo presidente dovrà necessariamente introdurre ulteriori riforme fiscali per mantenere le finanze pubbliche su un percorso più sostenibile per il Paese.
Per visualizzare il nuovo report di Credendo CLICCA QUI
Fonte: Credendo
Siete già assicurati con il credito? Volete saperne di più sulla vostra attuale polizza e capire se eventualmente ci sono punti di miglioramento nella soluzione che avete adottato?
Come fare? Molto semplice: compilare il form per inviarci i vostri dati ed essere ricontattati da un nostro incaricato.