Nel nuovo report Atradius presenta le diverse prospettive economiche regionali dell'America Latina, con uno specifico focus sulla problematica inerente alla vulnerabilità al cambiamento climatico. La chiave di svolta in questa situazione risulta essere la cooperazione politico-economica fra i diversi Paesi dell'America Latina.
Prospettive ecomomiche regionali dell'America Latina
L'America Latina è all'avanguardia nella transizione energetica. Ha il mix di elettricità più pulito al mondo ma si sta concentrando principalmente sull'energia idroelettrica, suscettibile di alterare i cicli delle piogge. La regione ha un enorme potenziale in altre fonti di energia verde, come il sole, il vento e la generazione geotermica. Per rimanere un leader nell'elettricità pulita e raggiungere zero emissioni nette nel 2050 sarà necessario intensificare gli investimenti in questi settori.
Una panoramica generale
Il finanziamento nel settore energetico sarà impegnativo, in particolare per molti Paesi caraibici più indebitati. Le loro economie sono le più vulnerabili agli shock economici, finanziari e ai cambiamenti climatici, e sono le meno in grado di adattarsi. Alcuni Paesi della regione dell'America Latina hanno dimostrato di essere innovatori nella finanza per il clima, come ad esempio l'Uruguay, i cui investimenti nell'energia eolica, dagli anni 2010, hanno portato la sua quota nella produzione totale di elettricità al 43%. Ciò offre un barlume di speranza al resto della regione per finanziare investimenti in misure di mitigazione del clima e adattamento, compresa la transizione energetica. In assenza di tali investimenti, la regione rischia il “de-greening” del proprio mix energetico e di indebolire ulteriormente la produttività e la crescita economica.
Vuoi proteggere la tua azienda dal rischio credito? CLICCA QUI
Climate Change
La vulnerabilità al cambiamento climatico si aggiunge alle sfide che l'America Latina sta affrontando. Eventi meteorologici più estremi, come uragani, inondazioni e siccità, hanno già un impatto sulle infrastrutture della regione, sulla produzione di esportazioni, sull'agricoltura e sul turismo, sulla produzione di energia e, come tale, sull'attività economica. L'America Latina è all'avanguardia nella transizione energetica, concentrandosi principalmente sull'energia idroelettrica. Tale strategia risulta essere, tuttavia, inefficace poichè i Paesi più grandi dell'America Latina si stanno muovendo nella direzione opposta. É necessario, dunque, aumentare gli investimenti in altre fonti di energia verde come l'eolico e il solare, per raggiungere l'obiettivo delle zero emissioni nette nel 2050 e prevenire un percorso di crescita ancora più debole.
Dal 2012, la quota di queste fonti nella produzione di energia elettrica rinnovabile è cresciuta costantemente fino a circa il 19% nel 2021. Di conseguenza, la tendenza al calo dell'energia pulita nell'elettricità totale è stata invertita. Secondo l'IEA (Agenzia Internazionale dell'Energia), la quota di energia eolica e solare nella produzione di elettricità rinnovabile aumenterà di oltre un quarto nei prossimi cinque anni, principalmente grazie agli investimenti significativamente più elevati nell'energia solare.
La regione dell'America Latina è ben posizionata, dunque, per rimanere un leader nella transizione energetica. I suoi vasti deserti, le lunghe coste e i vulcani offrono un enorme potenziale di energia eolica, solare e geotermica. Resta però fondamentale intensificare gli investimenti in queste fonti energetiche per raggiungere l'ambizione regionale del 70% di elettricità generata in modo sostenibile entro il 2030 (rispetto all'attuale 56%).
L'unione fa la forza
Per far fronte all'impatto del cambiamento climatico, i Paesi della regione dovrebbero aumentare il loro impegno di azione per il clima. Circa la metà di quest'ultimi ha manifestato la propria volontà a ridurre le emissioni nette delle proprie economie a zero entro il 2050 secondo il Net Zero Tracker. Solo sette di loro, tuttavia, hanno incluso queste promesse nei documenti politici. Tra i mercati più grandi della regione, questo vale solo per il Cile. In Messico, a differenza di altri Paesi come Argentina, Brasile, Colombia e Perù, è ancora assente un obiettivo di emissioni nette zero.
Entro il 2050 è necessaria la totale riduzione di emissioni nette per limitare l'allarme globale vicino a 1,5°C, come recentemente confermato dall'ultimo rapporto (2022) dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). L'IPCC avverte che, nonostante la possibile realizzazione di questi obiettivi, il cambiamento climatico provocherebbe comunque aumenti inevitabili di molteplici rischi climatici. Considerando la vulnerabilità dell'America Latina a questi rischi, è fondamentale che tutti i Paesi della regione si impegnino a raggiungere obiettivi zero e ad attuare le misure necessarie per allinearsi a questo traguardo.
Per leggere il report completo di Atradius CLICCA QUI
Fonte: Atradius