Il nuovo articolo pubblicato da Credendo illustra i vantaggi e svantaggi della politica monetaria turca. La Turchia sta attraversando un periodo di crescita del PIL reale molto importante che quest'anno si stima avrà una crescita del 9%, mentre il PIL nominale del 3,3%. Tutto ciò è la conseguenza di diversi fattori economico-politici: l’economia è ben diversificata, il tasso di vaccinazione è relativamente alto e sia la domanda interna che esterna sono sostenute. Tuttavia la Turchia sta attraversando un periodo di elevata inflazione e instabilità del valore della valuta nazionale.
Turchia, i rischi della scarsa credibilità della politica monetaria e dalla dipendenza dai finanziamenti esteri
La Turchia sta attraversando un periodo di crescita del PIL reale molto importante: si stima che quest'anno vi sarà una crescita del 9% e del 3,3% del PIL nominale. Tutto ciò è la conseguenza di diversi fattori economico-politici: l’economia è ben diversificata, il tasso di vaccinazione è relativamente alto (quasi il 60% della popolazione si è sottoposto al ciclo vaccinale completo) e sia la domanda interna che esterna sono sostenute. L’elevata crescita inoltre è trainata dalla disponibilità da parte delle autorità di sostenere l'economia con misure fiscali e parafiscali, nonché con una politica monetaria molto accomodante. Quest'ultimo però altra conseguenza che un aumento dell'inflazione.
Inflazione elevata
Dal 2016 l’inflazione media annua ha raggiunto la doppia cifra, ben al di sopra del target del 5% fissato dalla banca centrale. L’inflazione elevata – a ottobre 2021 ha toccato il 19,9%, secondo le cifre ufficiali – scaturisce da fattori globali (prezzi delle materie prime elevate, squilibrio tra domanda e offerta globali) e da fattori interni (svalutazione del tasso di cambio e politica monetaria molto accomodante). Mentre molte banche centrali dei paesi emergenti stanno aumentando il tasso d’interesse di riferimento per arginare la pressione inflattiva, la banca centrale turca ha tagliato il tasso PcT a una settimana al 15% a novembre 2021 dopo averlo brevemente aumentato al 19% a marzo di quest’anno. Il tasso di interesse di riferimento reale è quindi ancora negativo. I recenti tagli dei tassi e i frequenti licenziamenti dei governatori della banca centrale e dei membri del comitato per la politica monetaria minano la credibilità della banca centrale, che è indipendente solo di nome. Inoltre, negli ultimi anni l’incertezza sul fronte delle politiche è aumentata. La politica monetaria non è che un esempio di tale deterioramento.
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Riserve lorde elevate
Nel corso degli ultimi anni le riserve lorde sono state sotto pressione portando Credendo a declassare il valore del rischio politico a breve termine. Tuttavia, dai minimi di Settembre 2020, le riserve lorde sono aumentate grazie a politiche favorevoli da parte del FMI. Inoltre, il deficit di parte corrente dovrebbe passare dal 5,2% del PIL nel 2020 al 2,4% quest’anno. Nonostante ciò, l’outlook del rischio politico di breve termine resta stabile in quanto le riserve valutarie lorde non sono sufficienti a coprire l’elevatissimo debito estero a breve termine. Qui, nel grafico seguente è indicato l'andamento delle riserve lorde.
La pressione sul tasso di cambio
In un contesto di esigua liquidità e scarsa credibilità della politica monetaria, negli ultimi anni la lira turca (TRY) è stata sotto pressione. La forte svalutazione della lira turca è fonte di preoccupazione. Una quota dell’elevato debito societario privato, stimato in circa il 72% del PIL nel primo trimestre del 2021, è denominata in valuta estera e quindi, quando il tasso di cambio si svaluta, risulta più oneroso rimborsarlo in termini di valuta locale. Vi è di buono che il debito è in gran parte interno e finanziato dal sistema bancario a fronte di una politica monetaria molto accomodante. Ne consegue che il debito estero lordo è ancora moderato.
Tuttavia, il settore bancario è ancora vulnerabile agli shock valutari. La qualità degli attivi del settore bancario può deteriorarsi quando la costante svalutazione della lira rende difficile il rimborso del debito in valuta estera da parte delle imprese. Sul fronte delle passività, il sistema bancario dipende in larga misura dal finanziamento estero ed è quindi vulnerabile alla variazione delle percezioni del rischio. Detto ciò, dal 2017 la dipendenza del settore bancario dai finanziamenti esteri in rapporto al PIL è scesa dal 16,6% del dicembre 2017 al 10,2% nel 2021, tendenza quest’ultima piuttosto rassicurante. Qui, nel grafico seguente è illustrato il tasso di cambio della Lira Turca e il Dollaro Americano.
Outlook del rischio
Le classifiche del rischio paese di Credendo hanno un outlook stabile, infatti la fortissima crescita, le finanze pubbliche solide, il deciso aumento delle riserve valutarie lorde, il debito estero moderato e gli indici di servizio del debito sostengono tali classifiche. D’altro canto, l’elevata dipendenza dai finanziamenti esteri, la scarsa credibilità della politica monetaria e le costanti pressioni sulla lira turca pesano sulle valutazioni.
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Fonte: Credendo
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