In due anni fortemente segnati dalla pandemia Covid-19 il supporto dei governi è stata l'ancora di salvezza che ha permesso un abbassamento della percentuale delle insolvenze delle aziende: in Italia del 10% nel 2021 rispetto al 2019. Ma quando il sostegno fiscale dei governi verrà meno cosa accadrà? Nel nuovo report sulle previsioni di Insolvenza del 2022, Atradius mette l'Italia al primo posto come incremento percentuale delle insolvenze!
Le Previsioni di Insolvenza di Atradius per il 2022
Nonostante permangano rischi che potrebbero rallentare la ripresa economica (come la variante Delta e i colli di bottiglia sulla catena di approvvigionamento), Atradius prevede che nel 2021 e 2022 l'economia mondiale mostrerà solidi tassi di crescita. La graduale eliminazione dei sostegni fiscali alle imprese causerà tuttavia un forte incremento delle insolvenze aziendali globali: +33% nel 2022.
I Paesi in cui Atradius prevede la più alta crescita cumulativa delle insolvenze nel 2021/22 rispetto ai livelli pre-pandemia sono l'Italia (+34%), il Regno Unito (+33%) e l'Australia (+33%), dati in rialzo rispetto alle insolvenze globali in diminuizione del 14% nel 2020, l'anno in cui l'economia mondiale è entrata in recessione a causa della pandemia di Covid-19.
La fine dei sostegni fiscali alle imprese
Contrariamente alle aspettative all'inizio della pandemia le insolvenze delle imprese nel 2020 non sono aumentate; lo scorso anno l'indice di insolvenza globale è addirittura diminuito del 14%. Nella precedente relazione sull'insolvenza Atradius ha sostenuto che due tipi di politica sono responsabili di questo sviluppo: in primo luogo, la maggior parte dei Paesi ha apportato modifiche al proprio regime di insolvenza per proteggere le società dal fallimento. In secondo luogo, i governi di tutto il mondo hanno adottato misure per contrastare gli effetti economici negativi legati alla pandemia e per sostenere le piccole imprese.
Alla fine del 2022 le insolvenze dovrebbero essere elevate rispetto ai livelli pre-pandemia nella maggior parte dei mercati osservati. Ciò può essere in gran parte attribuito ai fallimenti di imprese che sono state "salvate" dal sostegno dei governi nel 2020 e al ritorno delle insolvenze a livelli "normali".
Grafici della crescita dell'insolvenza percentuale dei principali Paesi nel mondo nel 2021 (sopra) e nel 2022 (sotto) rispetto al 2019
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Il Covid e le sue conseguenze sulla ripresa dell'economia nel mondo
Gli orizzonti previsivi del PIL dell'Eurozona si assestano sul 5,1% nel 2021, crescita giustificata anche da un forte recupero delle prestazioni dei servizi, poiché le attività ad "alto contatto" sono normalizzate. In generale, i Paesi che hanno subito le recessioni più profonde nel 2020 stanno vedendo un rimbalzo maggiore in questo 2021.
Le riprese relativamente più forti si stanno verificando nei Paesi che hanno imposto le restrizioni più severe legate alla pandemia nel 2020, come Spagna, Francia e Italia. Con la ripresa del turismo, i Paesi con un'elevata dipendenza da questo settore (Portogallo, Spagna, Italia e Francia) vedranno la ripresa aiutata dai flussi turistici.
I flussi turistici tuttavianon si riprenderanno completamente nei prossimi due anni sia perchè alcuni ancora evitano di viaggiare per limitare i rischi per la salute, sia perchè non tutte le misure di salvaguardia sono state completamente abbandonate.
Nel 2022 la crescita del PIL nella Zona Euro dovrebbe essere relativamente robusta, stimata approssimativamente al 4,4% mentre si prevede che l'economia britannica crescerà del 6,9%.
Al di fuori dell'Europa
L'attività economica negli Stati Uniti ha già superato il livello pre-pandemia nel secondo trimestre del 2021, con un PIL in crescita del 6,1% su base annua. Il rollout della vaccinazione e la riapertura dell'economia nel primo semestre hanno fortemente contribuito alla ripresa, tuttavia, la crescita è stata influenzata da problemi di catena di approvvigionamento, che hanno limitato la capacità delle scorte di rifornirsi per soddisfare la forte domanda interna.
Atradius prevede che l'economia statunitense crescerà del 4,4% nel 2022 grazie anche ad un ulteriore impulso dall'American Jobs Plan (AJP) da 1,7 trilioni di dollari.
Il PIL australiano si è ripreso più velocemente del previsto nel secondo trimestre del 2021, espandendosi dello 0,7% su base trimestrale. L'economia ha tuttavia sofferto di un focolaio della variante Delta negli ultimi due mesi, con infezioni giornaliere che sono aumentate a livelli record.
Il Giappone ha registrato una contrazione del PIL del 4,7% nel 2020, probabilmente seguita da un parziale recupero del 2,4% nel 2021. La variante Delta ha provocato un'ondata di infezioni durante l'estate, offuscando le prospettive del terzo trimestre. La vaccinazione è in rapido aumento, ma è ancora in ritardo rispetto ad altre grandi economie. Nel 2022 il PIL dovrebbe crescere del 2,8%, sostenuto da solide esportazioni e da una ripresa dei consumi.
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Fonte: Atradius