In Germania le insolvenze sono cadute ai minimi nel 2020, grazie principalmente ai numerosi sostegni del governo, quali prestiti e garanzie. Non tutti i settori e regioni hanno tuttavia beneficiato degli aiuti economici; si evidenziano inoltre numerose incertezze per il 2021. Mentre si aspetta una accelerazione della ripresa economica nel corso della seconda metà dell'anno, Coface prevede un drastico incremento delle insolvenze, rimaste "nascoste" durante l'anno precedente.
Coface: allarme insolvenze in Germania
Nonostante la crisi provocata dal Covid-19, durante il 2020 le insolvenze in Germania sono diminuite, secondo Coface, del 15,5% rispetto all'anno precedente. Una riduzione tanto drastica non accadeva dall'inizio della serie analizzata, ovvero il 1975, mentre il numero di imprese diventate insolventi è stato pari a 15.840, il livello più basso dal 1993, nonostante il 2020 sia stato caratterizzato dalla recessione più pesante in Germania dal 2009. Questo grazie ai vari piani di intervento pubblico messi in atto nel Paese, come prestiti, garanzie di Stato e diversi incentivi durante i periodi di lockdown, che hanno prevenuto il sorgere di molte insolvenze e sostenuto le aziende in difficoltà.
Sono stati inoltre implementati programmi di congedo in grado di sostenere, ad Aprile 2020, circa 609 mila aziende e 6 milioni di dipendenti, pari al 18% della forza lavoro. Numerose altre misure sono state messe in atto nel corso dell'anno precedente, la situazione nel Paese rimane tuttavia molto diversificata.
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2020: le insolvenze diminuiscono, ma non dappertutto
Non tutti i settori o le regioni hanno beneficiato di queste misure. Il settore metallurgico e quello automobilistico hanno registrato una crescita delle insolvenze rispetto al 2019, rispettivamente del 7% e del 32%. Ciò nonostante, questi incrementi in settori specifici dell'economia tedesca, non hanno modificato la situazione generale del Paese in termini di insolvenze. La maggior parte di esse va infatti attribuita ai settori dei servizi alle imprese, edilizia e alberghiero, così come quello delle vendite al dettaglio e dei trasporti. L'industria dei metalli rappresenta appunto solo il 3% delle insolvenze del 2020, mentre il comparto dell'auto appena lo 0,5%, come si può vedere nel grafico sottostante, che mostra la ripartizione delle insolvenze per settore economico nel corso del 2020.
Inoltre, nonostante la diminuzione delle insolvenze nel corso del 2020, esse risultano però aumentate in termini di valore. La Germania ha dichiarato infatti che i sinistri attesi relativi alle insolvenze del 2020, sono aumentati del 65% rispetto al 2019, per un totale di 44,1 mld di euro, il livello più alto dal 2009. Il settore del testing, ispezioni e certificazioni è al primo posto, con un incremento dei sinistri attesi del 2767% rispetto al 2019, a causa di una fortissima ondata di insolvenze nei servizi legati alla farmaceutica informatica. Al secondo e terzo posto si collocano il settore alberghiero (383% su base annua) e gli “altri servizi” (133%, inclusi parrucchieri e altri servizi a contatto diretto). Il commercio al dettaglio ha riportato un aumento del 116% dei sinistri, mentre i settori meno colpiti nella loro attività dalla pandemia, come l'energia, i trasporti e l'edilizia, hanno registrato i risultati migliori.
Anche dal punto di vista geografico, la situazione a livello regionale risulta molto variegata: mentre in 15 stati si è registrata una diminuzione delle insolvenze, la regione di Brema ha presentato un aumento dell'8,1% rispetto al 2019. Anche l'Assia, il Baden-Wurttemberg e la Bassa Sassonia hanno registrato diminuzioni relativamente basse delle insolvenze rispetto alla media nazionale.
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Le insolvenze nascoste
Si evidenziano incertezze all'orizzonte per il 2021. Mentre l'economia dovrebbe tornare ad una ripresa sostenibile nella seconda metà dell'anno grazie a un progresso nella campagna vaccinale, si prevede un incremento del numero delle insolvenze malgrado l'ottima situazione finanziaria delle aziende tedesche all'inizio della recessione (migliore rispetto al periodo precedente le recessioni del 2002 e del 2009). L'ultimo lockdown, durato oltre 5 mesi, è stato troppo rigido perché molte aziende riescano sopravvivere. Le richieste di procedure di insolvenza regolari presentate in anticipo erano già aumentate a febbraio e marzo.
Infine sono presenti altre misure legali, come moratorie dell'obbligo di istanza di insolvenza, entrate in vigore nel Marzo 2020 e terminate ad Aprile 2021. Inoltre grazie al nuovo Piano di Stabilizzazione e Ristrutturazione delle imprese (StaRUG), in vigore da Gennaio 2021, le società hanno l'opportunità di pianificare un processo di ristrutturazione, prima di applicare le procedure di insolvenza. Tuttavia queste misure aiutano e aiuteranno nel breve termine la prevenzione delle insolvenze. In un precedente studio, Coface ha evidenziato come i settori economici rappresentanti il 53% delle insolvenze del 2020 in Germania, avrebbero dovuto registrare un incremento nelle stesse del 6% rispetto al 2019, mentre in realtà, hanno presentato una riduzione del 15.5%. In particolare ci si aspettano circa 660 insolvenze nascoste nel settore alberghiero, seguito da trasporti e edilizia, con circa 420 caduno, manifatturiero (230) e commercio al dettaglio (190). La crisi pandemica rimarrà aperta ancora a lungo.
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