Il nuovo report di Credendo sulla situazione economico-politica del Vietnam, Stato che durante la pandemia è riuscito a distinguersi rispetto ai suoi vicini per una gestione ottimale del virus, mostra Outlook economici e politici che rimangono perlopiù stabili, mantenendo così il Vietnam un Paese interessante sul quale investire.
Un vincitore durante la crisi
Mentre il Covid-19 imponeva lockdown a tutti i Paesi nel mondo infliggendo danni economici a tutte le economie, avanzate ed emergenti, il Vietnam è riuscito a contenere il proliferare del virus con una strategia efficace tramite divieti di viaggio precoci, test rapidi e un tracciamento dei contatti efficente. Ciò gli ha permesso nonostante un iniziale rallentamento dei business di non fermarsi mai veramente ed anzi, spinto anche dalle domanda di elettronica, computer e prodotti medici, è riuscito a più che compensare le iniziali perdite.
Il successo del Vietnam si deve anche ad altri fattori come la guerra commerciale USA-Cina, che già nel 2019 aveva aumentato l'export del Paese, all'aumento degli investimenti pubblici ed infine ad un taglio dei tassi d'interesse da parte della Banca centrale (dal 6% al 4%).
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Buoni risultati ma il rischio non scompare
Il Vietnam è stato un dei pochi Paesi asiatici ad avere una crescita del PIL nel 2020, che rimane un risultato notevole sopratutto durante una crisi globale. Rimangono però vari rischi, infatti le finanze pubbliche rappresentano una debolezza strutturale del Paese da tempo; ed è proprio per questo che lo stimolo fiscale lanciato è stato relativamente ridotto mantenendo livelli di debito intorno a 46,6% (+3,3% rispetto al 2019).
Il calo delle entrate pubbliche ed il fatto che la maggior parte del debito sia estero potrebbero portare nuovi rischi di sostenibilità del debito; il rischio finanziario comunque rimane, anche grazie agli alti livelli di crescita del Paese. Le banche statali invece potrebbero soffrire particolarmente questa fase, avendo rapporti credito/PIL maggiori del 100% e quindi con un'alta esposizione che, con la probabile insolvenza dei settori più esposti (immobiliare, servizi), potrebbe aggravare la situazione.
L'economia vietnamita è molto legata all'export e seppur il Covid19 possa danneggiare le sue performance nel breve periodo, il grande rischio che il Paese deve affrontare è il protezionismo sempre più spinto che potrebbe danneggiare l'economia molto di più rispetto a quanto il virus non abbia fatto.
Come scritto sopra il Vietnam è uscito comunque vincitore della guerra Cina-Usa ma gli analisti Credendo non sono sicuri che l'amministrazione Biden voglia continuare le politiche intraprese dal suo precedessore. Lo shock causato dal Covid-19 alle catene del valore globale potrebbe essere un'altra fonte di vantaggio per il Vietnam, visto come un luogo sicuro in cui investire capitali grazie ad una politica accomodante e ad un basso costo del lavoro. Oltre a questo recentemente lo stato ha firmato 2 accordi di libero scambio uno con l'UE e un'altro con i vari paesi asiatici creando la più grande area di libero scambio al mondo.
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Il futuro del Paese
Il CPV (Communist Party of Vietnam) ha recentemente festeggiato i traguardi raggiunti nel 2020, rieleggendo per il terzo mandato Nguyen Phu Trong che ha ribadito il punto cardine del suo programma: la continua liberalizzazione dell'economia. Credendo prevede una certa stabilità e continuità politica nel futuro del Vietnam, utile ad attirare capitali. Rimane però il problema della trasparenza pubblica, mai stata alta nel Paese, e un inasprimento della libertà in generale, trend aumentato durante la pandemia. Oltre a ciò altri rischi sono caratterizzati dal cambiamento climatico, causante dell'intensificarsi delle esondazioni ed il rapido invecchiamento della popolazione che potrebbe rappresentare un altro freno.
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Fonte: Credendo