Nonostante il miglioramento della situazione economica in tutto il Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) le condizioni monetarie e finanziarie rimangono più rigide rispetto a prima del 2015. La stretta del credito bancario ha costretto le aziende a cercare fonti di finanziamento alternative come le obbligazioni sukuk. L'accesso ai finanziamenti rimane una questione chiave per le imprese, in particolare per le PMI.prest
Nel Golfo prestiti in crescita ma con moderazione
La crescita dei prestiti domestici nella regione del CCG è stata del 9,1% nel 2017 e ha rallentato al 4,4% nel 2018, a causa del basso livello di produzione d’idrocarburi e della recessione nei vari Paesi della regione. Con i prezzi del petrolio più alti e le performance di crescita più elevate, i prestiti al settore privato dovrebbero tuttavia espandersi nel 2019.
Sebbene i Paesi del CCG abbiano compiuto progressi significativi nella diversificazione delle loro economie, il petrolio rappresenta ancora la percentuale maggiore delle entrate di bilancio. Durante il periodo di calo dei prezzi del petrolio (2015-2017), la necessità di liquidità nel sistema bancario ha comportato un forte aumento dei tassi interbancari: i bassi prezzi hanno spinto le entità governative a ritirare i propri depositi per sostenere i deficit di bilancio, riducendo il livello dei depositi nel sistema bancario e causando l’aumento dei costi di finanziamento in modo significativo.
La crescita dei prestiti dovrebbe riprendersi, ma rimane al di sotto della media pre-2015: Coface prevede che la domanda di prestito aumenterà a livello globale a seguito di un probabile taglio dei tassi da parte della Fed, che la tensione sui finanziamenti sarà ridotta dall'aumento dei prezzi del petrolio e che il consolidamento che stanno effettuando le banche del CCG contribuirà a superare l'impatto negativo della ridotta domanda di prestiti precedente.
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Le aziende optano per fonti di finanziamento alternative
Le ridotte condizioni di liquidità hanno aumentato l'importanza di altre fonti di finanziamento per le imprese, come l'emissione di Bond e obbligazioni sukuk (certificati fiduciari rappresentanti quote-parti di determinati beni e hanno quindi un fine ultimo ben tangibile: la realizzazione del progetto o del bene in questione). Coface quindi prevede che un maggior numero di emittenti di questo tipo punterà ai mercati dei capitali insieme anche ad un aumento nel numero di investitori internazionali, ciò grazie alla crescente apertura dei mercati e al miglioramento nella trasparenza dei Paesi della regione.
Il finanziamento del commercio sta diventando un'opzione più preferibile per le società, particolarmente per le PMI. Il finanziamento delle banche tende a concentrarsi su grandi aziende, solo il 4,5% dei prestiti totali è destinato alle PMI, principalmente per il maggior rischio di fallimento che comporta la diversificazione limitata degli affari delle PMI. Di conseguenza, negli Emirati Arabi Uniti, quasi il 70% delle richieste di prestito dalle PMI viene respinto, rispetto al 20% nel Regno Unito.
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