I ministri delle finanze della zona Euro hanno appoggiato la richiesta della Bulgaria di aderire all'unione bancaria dell'Eurozona e hanno concordato una pianificazione degli ulteriori passi necessari per l'entrata definitiva. Sofia intende aderire all'unione bancaria e al sistema di cambio ERM-2 (il Lev è attualmente ancorato all'Euro) entro luglio 2019 mentre la BCE dovrebbe effettuare una valutazione un anno dopo.
Credendo: la Bulgaria verso l'Eurozona
Buone notizie per Sofia che sperava in questa approvazione dopo la prima presidenza bulgara dell'UE, che si è conclusa a giugno. La Bulgaria soddisfa facilmente i criteri di Maastricht (finanze pubbliche sane, bassa inflazione, ecc.) e vuole andare avanti nel processo di adozione dell'euro.
Il percorso è tuttavia ancora lungo e l'appartenenza all'euro è ancora incerta. L'adesione non arriverà prima del 2022 poiché ogni Paese rimane all'interno del meccanismo ERM-2 per almeno due anni. Dipenderà infine dalle prestazioni della Bulgaria all'interno dell'unione bancaria e del sistema ERM-2.
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Il Governo bulgaro deve soddisfare ancora diverse richieste.
A Sofia è richiesto di costruire un settore bancario più solido dopo aver sofferto di debolezze e problemi in passato. Un altro ostacolo politico agli occhi degli attuali membri dell'Eurozona rimane l'alto livello di corruzione ancora presente in Bulgaria, il che non favorisce una "frettolosa" adesione alla moneta unica.
La Bulgaria ha quindi compiuto un primo passo verso l'Euro ma il processo di adesione promette di essere più lungo rispetto ai precedenti nuovi membri. L'esperienza greca, l'ultima crisi bancaria della Lettonia ed infine l'ondata di populismo e di euroscetticismo all'interno dell'UE spiegano la mancanza di entusiasmo e le condizioni di ingresso più severe.
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