Pubblichiamo un articolo della newsletter di "LO SAPEVATE CHE….." del Servizio Internazionalizzazione Confindustria Area Centro appena ricevuta per dare risalto a un fatto allarmante che continua a ripetersi: tentativi di truffa a danno delle aziende che esportano.
CONTINUANO I TENTATIVI DI TRUFFA
Newsletter del Servizio Internazionalizzazione Confindustria Emilia Romagna Area Centro.
Negli ultimi mesi è stato riscontrato un notevole aumento di tentativi di truffe telematiche ai danni delle imprese associate, sempre più sofisticati e quindi più credibili rispetto al passato.
Un fornitore europeo viene contattato da soggetti che dichiarano di essere note catene distributive con sede nel Regno Unito nel settore dei beni di consumo (alimentare e moda soprattutto), che desiderano piazzare un ordine a credito.
I contatti vengono in genere stabiliti tramite e-mail e come contatto telefonico viene di solito fornito solo un numero di cellulare.
L’indirizzo e-mail utilizzato è in genere molto simile a quello ufficiale della società britannica vera, con discrepanze minime nel dominio (aggiunta di simboli come ad esempio “–“ oppure “_” .
Viene copiato anche il logo ufficiale della società, che viene riportato nella firma dell’e-mail. Il nominativo che viene fornito dalla persona di contatto è quello di un impiegato senior della società vera.
È accaduto che aziende associate a questo punto chiedessero documenti ufficiali della società per poter procedere con l’assicurazione del credito: i truffatori in alcuni casi erano in possesso anche di questi ultimi, e li hanno forniti alla società italiana per convincerli che l’ordine fosse regolare.
Una volta piazzato l’ordine, la consegna è richiesta ad un indirizzo nel Regno Unito, corrispondente ad un regolare magazzino della società vera. Il luogo di consegna viene poi cambiato all’ultimo minuto e spostato in un’altra sede, giustificando questa variazione con non meglio precisate necessità di gestione logistica. Tale sede si rivelerà una sede affittata dai truffatori, che non ha nessun collegamento con la legittima compagnia.
A consegna avvenuta e atteso il tempo di dilazione, il fornitore non riceve il pagamento e contatta il numero di telefono e le mail fornite in precedenza per sollecitare. Non trovando alcuna risposta, decide di contattare la sede dell’azienda al numero di rete fissa. Solo in questo momento il fornitore si accorge che l’ordine non è stato effettuato dalla legittima società e che è troppo tardi per fermare la merce (già sparita dal magazzino affittato con documenti falsi dai truffatori).
In casi come questo l'unica difesa è... il buon senso (!!) e la formazione del personale è quindi fondamentale. L'informatica ci espone ogni giorno a rischi sempre maggiori: la buona notizia è che oggi è possibile proteggere la tua azienda dal rischio cyber adottando anche una soluzione assicurativa. No, non ti protegge da un virus ma...
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Segnaliamo con l'occasione anche un ottima guida per (cercare di) riconoscere una truffa da "phishing" pubbicata su Wikihow articolata in 4 Metodi: Capire cos’è il Phishing, Riconoscere l’Inganno, Quando Non Rispondere (Quasi Sempre), Proteggere Te Stesso e la Tua Famiglia dalla Truffe Online