Euro Monitor 2018 è l'annuale report di Euler Hermes che analizza 20 indicatori (suddivisi in quattro categorie: sostenibilità fiscale, competitività, occupazione-produttività e debito privato ed estero): 10 anni dopo l'inizio della grande crisi finanziaria, l'Eurozona sembra essere rientrata in una condizione relativamente buona.
Euro Monitor 2018: il meglio che possiamo aspettarci?
04/03/2019
In Euro Monitor Euler Hermes analizza 20 indicatori suddivisi in quattro categorie (sostenibilità fiscale, competitività, occupazione-produttività e debito privato ed estero) ed assegna all'EuroZona un punteggio di 6.8 che rappresenta il risultato più alto dal 2001.
Nella maggior parte dei Paesi Euro gli indici di indebitamento delle imprese ed il tasso di occupazione sono migliorati ma ci sono stati anche passi indietro a causa della debole crescita delle esportazioni rispetto alle dinamiche del commercio globale e al costo del lavoro in aumento sia a breve che a lungo termine.
Un segnale particolarmente incoraggiante viene dai progressi nell'eliminazione delle debolezze più grandi e persistenti, vale a dire l'alto debito pubblico in relazione al PIL e l'elevata disoccupazione ma ciò nonostante non tutto è ancora superato.
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Vincitori: la Germania rimane in pole position all'interno dell'Eurozona in termini di stabilità economica, con un punteggio complessivo di 8,0 nel 2018. Ciò è dovuto alla solida performance del Paese nella sostenibilità fiscale e nelle categorie di debito privato ed estero. Per il 2018, Slovenia e Paesi Bassi condividono il secondo posto con 7.9 punti.
Perdenti: Con soli 5.5 punti, Francia e Italia occupano l'ultimo posto nella classifica Euro Monitor 2018 mentre Spagna ed ex Paesi in crisi (Grecia, Irlanda e Portogallo) hanno visto notevolmente migliorare il loro rating.
Il Paese che è cresciuto di più è stata la Grecia.
Cipro ha fatto il salto più grande in termini di punteggio complessivo, salendo da 0.6 punti a 6.5.
Le prospettive per ulteriori miglioramenti del rating di Euro Monitor sono tuttavia piuttosto scarse. La crescente instabilità politica a livello nazionale ed europeo, spinta dall'impennata del populismo, dalla disgregazione delle maggioranze tradizionali sta minando il consenso Europeo a favore della convergenza macroeconomica e della disciplina di bilancio. La forte attrattiva dei populisti nelle imminenti elezioni parlamentari del maggio 2019 probabilmente determinerà una rilevante influenza sull'agenda politica dell'UE e ciò potrebbe incoraggiare ulteriormente i partiti populisti nazionali a portare avanti i loro programmi, anche se questi si dovessero scontrare con le norme dell'UE.
In una rinnovata crisi economica, l'alto grado di frammentazione politica riduce la probabilità che l'Europa sia in grado di concordare tempestivamente un'azione concertata per stabilizzare l'economia. Solo un deciso ripensamento politico, a livello sia nazionale che europeo, potrebbe aiutare a ribaltare tale tendenza. Senza di esso, i risultati del Monitor Euro 2018 sono probabilmente "il meglio che possiamo aspettarci".
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Fonte: Euler