Il nuovo report Credendo analizza la situazione dell'economia marocchina, negli ultimi anni caratterizzata da una buona crescita economica ma nonostante ciò alcune questioni sono ancora irrisolte. Un esempio è dato dalle ricorrenti proteste sintomatiche di tensioni politiche ed economiche strutturali.
Risk driver e prospettive
Marocco: mentre il periodo di riforme continua, le proteste politiche riflettono questioni economiche radicate.
20/11/2018
Dal 2011 l’economia marocchina ha registrato una crescita robusta, sovraperformando rispetto alla maggior parte degli altri paesi importatori di petrolio della regione (media +3,6% che è previsto prosegua nei prossimi anni). Il Marocco ha vissuto una transizione politica relativamente importante e in termini di politica economica il governo si è concentrato sulla adozione di alcune importanti riforme volte a consolidare le finanze pubbliche ed ha messo in atto un ampio programma infrastrutturale.
Nonostante abbia sostenuto la crescita del PIL e le riforme abbiano promosso una stabilità macroeconomica e un significativo miglioramento del contesto imprenditoriale, alcune questioni più profonde sono rimaste tuttora irrisolte con ricorrenti proteste che rappresentano una sfida importante per il Paese: il rischio di provocare un aumento della instabilità politica che crea incertezza fra gli investitori, rischia di minare la politica economica del governo volta a cercare di attirare maggiori investimenti.
Le contestazioni attualmente in atto riguardano principalmente l'elevata corruzione percepita, l'alto tasso di disoccupazione, la violenza delle forze dell'ordine e i ritardi nei progetti di investimento. Oltre che nelle grandi città, le proteste sono state più energiche nelle regioni più povere e sottoservite del Paese. Nel 2018 le proteste si sono trasformate in una campagna di boicottaggio contro l'elevato costo della vita e la corruzione.
Vuoi sapere come proteggere al meglio i tuoi crediti commerciali? Compila il form di contatto CLICCANDO QUI.
Una visione aperta al Mondo come motore di crescita del PIL
Ciò nonostante, quando si va a valutare il contesto imprenditoriale in Marocco, si riscontra che esso supera i Paesi limitrofi. Il Marocco si è piazzato al 69° posto su 190 Paesi nell'indice della Banca Mondiale "Ease of Doing Business" del 2018 superando di molto Paesi come l'Egitto e l'Algeria. Tale posizionamento evidenzia i significativi miglioramenti fatti dagli ultimi due governi. Vi è inoltre un notevole margine di miglioramento negli ambiti "accesso al credito"e "risoluzione delle insolvenze".
Al fine di aumentare la crescita del PIL, una strategia essenziale adottata dal governo marocchino è stata quella di attirare maggiori investitori esteri e aumentare le esportazioni. Per sostenere le esportazioni sono stati fatti notevoli investimenti strutturali. Inoltre, si è notato che il settore finanziario del Marocco sta ampliando il proprio ruolo in Africa, e questa espansione sarà supportata dalla liberalizzazione della valuta.
Dal 2012 vi è stata una forte transizione verso le automobili e altri beni high-tech, mentre l’incidenza di prodotti export più tradizionali quali i tessili è diminuita. Questo mutamento è stato trainato dai poli industriali attorno a Casablanca e Tangeri, che si sono focalizzati sui settori orientati all’export dell’automotive e dell’aeronautica.
Clicca qui per visualizzare il report di Credendo