Coface: svolta per la Grecia!

Segnali di ripresa per la Grecia?

Nuovo report Coface

Le ferite lasciate dalla crisi all’economia greca sono ancora visibili. Debito sovrano, crisi bancaria e improvvisa diminuzione dei flussi in entrata dei capitali esteri hanno portato tra il 2008 e il 2016 a un calo del 25% del PIL ed a una contrazione degli investimenti del 60%. Effetti negativi anche per le imprese, con fatturati dimezzati e tasso di disoccupazione sempre in aumento. Il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea stimano che l’economia necessiterà di dieci anni per ritornare ai livelli pre-crisi.

In seguito alle riforme intraprese dal governo negli ultimi anni si è assistito però ad un risanamento dei conti pubblici che ha reso possibile una ripresa economica, caratterizzata da un rafforzamento della credibilità finanziaria che ha permesso alla Grecia di fare ritorno sui mercati internazionali, favorendo cosi maggiori esportazioni e permettendo l’evoluzione del tessuto produttivo.

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Più imprese "export oriented"

La svalutazione interna indotta dalla crisi ha permesso alla Grecia di migliorare la sua competitività nei confronti dei partner europei e non solo: i problemi politici e l'instabilità nei paesi arabi hanno favorito un maggiore turismo nel paese, che ha registrato entrate per 3 miliardi di euro negli ultimi dieci anni e che ha consentito alle imprese di affacciarsi sul mercato estero e di cambiare prospettive.

La Grecia si prepara ad uscire dal terzo piano di salvataggio: il PIL dovrebbe crescere del 2% quest’anno e le famiglie e le imprese si presentano più ottimiste.

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