Il 1° giugno la Cina ha annunciato un taglio ai sussidi ed ha imposto, con effetto immediato, un tetto ai nuovi progetti sui pannelli solari. La Commissione Nazionale per lo sviluppo e la Riforma (NDRC) ha imposto una limitazione a 30 Giga Watt nel 2018 (rispetto ai 53 dello scorso anno). Non saranno permessi nuovi impianti solari per quest'anno: ciò provoca il blocco della maggior parte dei progetti pianificati!
La mossa a sorpresa di Pechino
Il nuovo regolamento cinese blocca molti progetti già pianificati per il resto del 2018 e colpisce anche le installazioni di minori dimensioni sui tetti, che non potranno superare i 10 GW (capacità dimezzata rispetto allo scorso anno). Inoltre, vengono ridotte tutte le tariffe incentivanti che erano concesse ai produttori di energia rinnovabile. Tali misure sono adottate al fine di contenere la rapida espansione del settore dell'energia solare.
Inoltre, sembra che il fondo nazionale per le sovvenzioni rinnovabili abbia esaurito le risorse ed abbia già ritardato i pagamenti delle sovvenzioni lo scorso anno. I dirigenti di 11 aziende cinesi hanno denunciato la mossa che, secondo loro, è arrivata troppo presto poiché l'industria dei pannelli solari aveva accumulato ingenti debiti per competere con il tradizionale settore della produzione di energia.
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Impatto sul rischio settoriale
Nel breve termine, il provvedimento fa temere un eccesso di celle e pannelli solari poiché la domanda cinese dovrebbe scendere notevolmente quest'anno. Gli effetti si avvertiranno in tutto il mondo in quanto la Cina ha rappresentato oltre il 50% della capacità installata a livello mondiale nel 2017 e la domanda estera non è ritenuta abbastanza forte da sostituire la mancata domanda cinese.
Dalla Cina potrebbero derivare strategie di esportazione aggressive ed i prezzi delle apparecchiature solari dovrebbero continuare a scendere. Ciò non farà che aumentare il periodo di difficoltà per i produttori (negli USA è già presente un dazio del 30% su tutte le importazioni di pannelli solari). Nel medio termine, secondo Credendo, permane l'incertezza sui futuri progetti cinesi, mentre a livello mondiale la domanda potrebbe rimbalzare a partire dal 2019, dati i bassi prezzi di queste apparecchiature.
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