Coface Report Turchia giugno 2015 - Pubblicato ad un mese dalle elezioni Turche il report Coface si rivelerà pienamente attendibile o dopo che ieri il partito che da anni teneva la maggioranza è stato sconfitto e per governare dovrà venire a patti con l'opposizione, avverrà qualche cambiamento?
Coface Report Turchia giugno 2015
Pubblicato ad un mese dalle elezioni Turche il report Coface si rivelerà pienamente attendibile o dopo che ieri il partito che da anni teneva la maggioranza è stato sconfitto e per governare dovrà venire a patti con l'opposizione, avverrà qualche cambiamento?
08/06/2015
Hilights
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Il Panorama Coface sulla Turchia prevede quest'anno un tasso di crescita del 3,5%, ancora solido ma al di sotto del tasso di crescita potenziale stimata al 5% e inferiore ad economie simili.
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Le principali sfide che pesano sull'economia sono l'elevata volatilità della lira turca, il recupero ma ancora fragile della crescita in Europa e rischi geopolitici che incidono sui principali mercati d'esportazione.
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I settori del tessile e dell'abbigliamento sono fra i più colpiti dai recenti sviluppi dell'economia globale e da tensioni regionali
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Il settore farmaceutico rimane solida, nonostante i regolamenti pesanti e margini di profitto più bassi.
Nel corso degli ultimi 10 anni, l'economia turca ha registrato un tasso di crescita medio del 4,9%, guidato dai consumi interni. Durante il periodo successivo alla crisi finanziaria globale, la Turchia ha beneficiato delle condizioni di liquidità a livello globale, a basso costo e in maniera massiccia, a disposizione per finanziare consumi interni e spesa per investimenti. La ripresa dell'economia statunitense e la strategia di uscita della Federal Reserve hanno tuttavia spinto l'economia mondiale in una nuova era.
Queste nuove condizioni economiche creano sfide per l'economia turca, in particolare a causa dei tassi di cambio. L'aumento della volatilità, insieme con l'incertezza politica, incidono negativamente i consumi e la spesa per investimenti. I costi di produzione sono in aumento a causa del rafforzamento del dollaro. Le esportazioni sono affette dalla debolezza dell'euro e dalle alte tensioni regionali. L'economia sta quindi lottando per mantenere la sua precedente performance di crescita.
I principali rischi del settore evidenziate dalla relazione Coface sono i seguenti:
Settore metalmeccanico (esclusi ferro e acciaio): Livello di rischio: Molto alto. L'import-dipendenza dalle forniture di materie prime, il calo dei prezzi delle materie prime e l'impatto negativo della volatilità dei tassi di cambio sul costo del debito sono i principali rischi da parte delle imprese. Alcune aziende si trovano ad affrontare il deterioramento dei flussi di cassa, a causa del rafforzamento delle valute forti.
Settore automobilistico: Livello di rischio: medio. Le vendite sono aumentate fortemente, all'inizio del 2015, a seguito di una contrazione del 10% nel 2014. Le aziende che operano nel settore hanno generalmente solidi dati finanziari e ciò riduce i rischi relativi alle performance di pagamento.
Settore alimentare: Livello di rischio: medio. Il rischio maggiore per i produttori di cibo è l'aumento dei costi di produzione, a causa di condizioni invernali pesanti dall'inizio del 2015. In particolare sono stati colpiti negativamente dagli aumenti dei costi i produttori di piccole e medie dimensioni.
Settore delle costruzioni: Livello di rischio: Molto alto. L'impennata del tasso di interesse della Banca centrale all'inizio del 2014, l'attività economica più lenta e l'aumento dell'inflazione hanno portato a un calo della domanda nel segmento immobiliare. I bassi costi finanziari e la stabilità del mercato del lavoro, i fattori più importanti che hanno alimentato le vendite di case in passato, non potranno pertanto supportare il settore delle abitazioni nel prossimo periodo.
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Fonte Coface