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Atradius pubblica report sulla Francia Giugno 2014

Atradius pubblica report sulla Francia Giugno 2014

04/06/2014

Disponibile sul sito australiano di Atradius il Report sul mercato francese. Ecco alcuni elementi:

Stando all'Istituto Nazionale francese di Statistica e Studi Economici, il PIL è cresciuto dello 0,3% nel quarto trimestre, dopo un calo dello 0,1% nel terzo trimestre, dovuto all'aumento dei consumi(+0,5%) e degli investimenti (+0,5%), che sono aumentati per la prima volta dalla fine del 2011. Anche il commercio netto ha influito positivamente sulla crescita del PIL, dato che le esportazioni(+1,3%), sono cresciute più delle importazioni(+0,7%). Nel 2013 la Francia ha registrato una lieve crescita economica, appena lo 0,3%, ma si prevede una crescita del PIL attorno allo 0,9% nel 2014 e dell'1,3% nel 2015, dato che consumi, investimenti, produzione ed esportazioni sono tutti in aumento.

La fiducia dei consumatori è precipitata tra la seconda metà del 2012 e la prima metà del 2013, soprattutto a causa di una situazione finanziaria precaria, di un aumento delle tasse che ha determinato un calo dei consumi, e dell'aumento della disoccupazione (dal 9,5% del Q1 2012 al 10,3% del Q1 2013). Dalla metà del 2013 la fiducia dei consumatori è poi sempre aumentata, spinta dalle aspettative di un miglioramento dell'economia. Rimangono alte le preoccupazione per il mercato del lavoro.

La produzione manifatturiera francese è calata dell'1.1% anno su anno nel 2013, ma ha mostrato segni di miglioramento negli ultimi mesi, rafforzando le speranze che la crescita economica possa essere spinta anche dall'industria manifatturiera. La fiducia delle imprese è in continua crescita della seconda metà del 2013.

La produzione manifatturiera dovrebbe crescere dell'1% quest'anno, e del 1,7% nel 2015. Nonostante questo sia un segno positivo dopo due anni di contrazione della produzione manufatturiera, la crescita prevista è ancora piccola, visti i crolli del 2012 e 2013 (-3,4% e -1,1%).

Aumento degli investimenti industriali

Gli investimenti sono finalmente aumentati nel quarto trimestre del 2013, dopo essere diminuiti ogni trimestre dall'inizio del 2012. L'incertezza economica, che comprende l'incertezza sulla politica economica del governo francese in materia di oneri fiscali aziendali e di stato sociale, assieme a bassi margini di profitto, aveva spinto molte aziende francesi a frenare gli investimenti. Le previsioni per gli investimenti nel 2014 sono state riviste ogni mese da gennaio, e ora sono a un modesto +1,1%. Per il 2015 si prevede un +2,4%.

La crescita delle esportazioni rimarrà modesta

Seguendo il +0,8% dell'anno scorso, le esportazioni dovrebbero crescere di un +1,8% nel 2014, e +3,2% nel 2015. con la diminuzione della competitività internazionale, la quota francese di esportazioni globali è diminuita di un terzo dal 2002.

La Francia sforerà ancora i paramentri di Maastricht?

La crisi finanziaria del 2008, le conseguenti misure governative di stimolazione dell'economia e la modesta ripresa hanno portato a un brusco aumento del debito pubblico negli ultimi anni: dal 66,7% del 2008 al 94% del 2013. Il deficit fiscale del governo del 2013 si è ridotto al 4,3% del PIL, mancando l'obiettivo del 4,1%.

Stando alla Cour des Comptes ( l'istituto supremo di controllo in Francia), l'80% della consolidazione fiscale proveniva da un aumento delle tasse, piuttosto che da un taglio delle spese. Sono necessarie altre misure per tagliare la spesa pubblica, specialmente se, al 57% del PIL, la spesa pubblica francese è la più alta dell'Eurozona.

Alla fine di Aprile 2014 il Parlamento francese ha approvato un taglio alla spesa pubblica di 50 miliardi di Euro per coprire il calo delle entrate conseguente la diminuzione delle tasse sulle imprese. Il governo francese mirava originariamente ad un deficit del 3% del PIL nel 2015, per rimanere sotto la soglia del deficit imposta dagli accordi di Maastricht. Anche tenendo conto dei tagli alla spesa, la Commissione Europea è del parere che il deficit calerà solo al 3,9% del PIL nel 2014, e al 3,4% nel 2015. Il governo francese ha intenzione di chiedere una proroga alla Commissione Europea: questa sarebbe la terza volta in 7 anni che la Francia sfora i parametri di disavanzo che aveva inizialmento promesso di mantenere.

Le insolvenze commerciali francesi dovrebbero stabilizzarsi dopo due anni di crescita.

Dopo una crescita costante dal 2007 al 2009, il numero delle insolvenze commerciali è crollato nel 2010 e nel 2011, rispettivamente del 5% e dell'1%. In seguito, con la stagnazione dell'economia francese nel 2012 e nel 2013, le insolvenze sono cresciute del 2,4%, con 62.629 casi solo lo scorso anno.

Data la previsione della scarsa crescita economica, ci si aspetta un miglioramento dell'ambiente dell'insolvenza nel 2014. L'aumento dei casi di insolvenza ha cominciato a rallentare nel quarto trimestre del 2013, e nel primo trimestre del 2014 i fallimenti delle aziende sono cresciuti solo dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Per qusto ci si aspetta che le insolvenze commerciali si stabilizzino quest'anno. Il numero delle insolvenze è comunque superiore rispetto al 2007 di oltre il 20%.

Il rischio di default per le società quotate è aumentato nel 2013

La media della frequenza di default prevista (Expected Default Frequency, EDF) per le società quotate francesi è aumentato nel 2012 quando sono cresciuti i timori di una uscita della Grecia e anche una rottura dell'Eurozona. Questo aumento è stato molto minore rispetto a Italia e Spagna, ma superiore a quello registrato in Germania. Dall'inizio del 2013 l'EDF francese è migliorato e il periodo di Gennaio 2014 ha il valore più basso dall'autunno 2008 (27 punti base), quando la crisi finanziaria globale ha avuto inizio. Oggi le società quotate francesi affrontano un rischio di default superiore a quello delle cugine inglesi e tedesche.

Sviluppi in alcuni settori principali

Edilizia

Il 2013 è stato un brutto anno per l'edilizia francese:

Atradius ha ricevuto molte notifiche di mancati pagamenti e crediti commerciali, mentre le insolvenze, già alte nel 2012, sono cresciute ancora di più. Atradius si aspetta che l'attività delle costruzioni rimanga in sofferenza nel 2014, pertanto è molto restrittiva nell'assicurare il settore. I prezzi e la redditività sono entrambi stati spremuti. I grandi player mettono pressione ai subappaltatori e c'è crescente competizione tra le imprese edili italiane, spagnole e portoghesi che cercano di guadagnare fette del mercato francese per compensare le perdite nei loro Paesi.

Il finanziamento è una questione importante per le imprese edili francesi: il risultato di un paio di anni duri con scarso rendimento e bassa domanda. La situazione è esacerbata dal cattivo comportamento, in merito ai pagamenti, dell'industria negli ultimi anni. Inoltre, le società edili hanno poca liquidità, dato che le banche sono molto selettive riguardo ai prestiti, rendendo molto difficile l'accesso a credito a breve termine.

Non è una sorpresa quindi che con questi problemi l'edilizia detenga il primato delle insolvenze commerciali in Francia, attorno al 30%. Nel 2013, il numero delle insolvenze era molto alto, quasi come nel 2009, nel pieno della crisi finanziaria. I settori dell'edilizia più colpiti sono la muratura e la carpenteria, entrambi duramente colpiti dalla bolla edilizia. Il settore del legname, poco industrializzato, affronta la forte concorrenza estera. Nonostante non ci si aspetti un aumento delle insolvenze nel settore edilizio, questa notizia è di poco conforto, dati i già alti numeri.

Elettronica/ICT

Il mercato francese dell'elettronica dovrebbe migliorare di poco nel 2014. Secondo le previsioni la spesa per l'Information Technology dovrebbe aumentare a causa dell'enorme diffusione del cloud-computing e della mobilità. La diffusione di software e hardware crescerà del 2,5%, mentre il modello "SaaS" (Software as a Service) dovrebbe crescere di oltre il 20% nel 2014. La spesa per le telecomunicazioni dovrebbe continuare ad aumentare e le previsioni di vendita dei tablet superano quelle dei Pc per il 2014.

Le previsioni per le dilazioni di pagamento dovrebbero rimanere stabili nei prossimi mesi, dato che molte società ICT hanno riserve di cassa sufficienti. Le linee di credito saranno inoltre rivalutate da parte delle banche, sulla base dei bilanci del 2013. Tuttavia, non c'è dubbio che le banche continueranno a limitare i prestiti alle imprese che non stanno ottenendo buoni risultati. Con il modesto miglioramento nel 2014, ci si aspetta che le insolvenze nel settore dell'ICT si stabilizzino, in linea con le previsioni delle insolvenze in generale in Francia. 

Nonostante il recupero, i margini rimarranno stretti e la liquidità sarà una questione chiave per molte aziende di elettronica e ICT. Pertanto la nostra posizione di sottoscrizione rimane cauta per il momento. Dobbiamo prendere in considerazione che i rischi per molte aziende di elettronica / ICT sono ancora alti, soprattutto per le piccole imprese con basi patrimoniali limitate che lotteranno per assorbire qualsiasi ulteriore calo dei margini.

Agroalimentare

Il settore beneficia ancora della sua reputazione per prodotti come vino, champagne e formaggio e può vantare marchi genuini conosciuti a livello mondiale. La maggior parte delle 13.000 società agroalimentari Francesi sono piccole: il 75% di queste impiega infatti meno di 20 addetti.

Il settore si è dimostrato resistente finora, ma le condizioni di mercato sono diventate più difficili a causa delle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e le relazioni tese tra le imprese agro-alimentari e le grandi catene di distribuzione, con le aziende agroalimentari di fronte a problemi nel trasferimento dei costi sui dettaglianti.

Allo stesso tempo i consumatori sono diventati più sensibili ai prezzi, a causa della situazione economica debole e dell'alta disoccupazione. Il risultato è che le società alimentari francesi sono spesso incapaci di investire abbastanza, e questo ha un effetto negativo sulla loro competitività con le altre società agro-alimentari europee.

Davanti a queste sfide, il settore sta perseguendo una strategia di riorganizzazione e concentrazione, con molte fusioni e collaborazioni, soprattutto nei sotto-settori dei latticini e delle carni. L'obiettivo per le azienda è di raggiungere la dimensione critica per rafforzare il loro potere di negoziazione con i fornitori, sviluppare le vendite all'estero e concentrarsi sul core-business, o comunque su meno segmenti. Mentre la posizione di sottoscrizione di Atradius per questo settore rimane generalmente tranquilla, stiamo tenendo d'occhio alcuni settori agro-alimentari travagliati, specialmente quello della carne, dove si osserva un crescente numero di insolvenze. 

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