Conciliatori: professionisti da tutte le categorie. Possono assumere il ruolo di conciliatori i soggetti che siano in possesso di uno dei titoli abilitanti previsti ovvero che abbiano svolto una specifica formazione presso gli enti accreditati e, se non iscritti in albi professionali, abbiano conseguito almeno la laurea triennale in materie giuridiche o economiche.
Conciliatori: professionisti da tutte le categorie.
Possono assumere il ruolo di conciliatori i soggetti che siano in possesso di uno dei titoli abilitanti previsti (magistrati in quiescenza, professori universitari di ruolo in materie giuridiche o economiche, professionisti iscritti in albi professionali di materie giuridiche o economiche da almeno quindici anni) ovvero che abbiano svolto una specifica formazione presso gli enti accreditati e, se non iscritti in albi professionali, abbiano conseguito almeno la laurea triennale in materie giuridiche o economiche.
"La conciliazione ha dato però una scossa anche alle altre professioni, tradizionalmente più "lontane" dal pianeta giustizia. A partire da:
- Agronomi, agrotecnici e periti agrariche il 21 marzo schiereranno almeno 1.500 mediatori.
- «Gli agronomi formati – sottolinea Andrea Sisti, presidente del consiglio nazionale – saranno 500-600. Abbiamo, inoltre, chiesto di accreditare come organismo di conciliazione sia il consiglio nazionale sia una decina di ordini».
- Oltre 500 saranno anche i conciliatori-agrotecnici: «Ma potrebbero arrivare – commenta il presidente Roberto Orlandi – a quota 800».
- I periti agrari saranno 120. «E i numeri sono destinati a crescere», afferma il presidente Andrea Bottaro.
- Per ingegneri, architetti e geometrila situazione è diversificata:
- I geometri hanno già formato 600 mediatori. «Ma – aggiunge il consigliere Antonio Benvenuti – c'è una forte richiesta. Il 30 marzo, in una riunione con tutti i presidenti dei collegi provinciali, decideremo se accreditare il consiglio nazionale».
- Più cauti ma interessati gli architetti. «Siamo stati rallentati dal tira e molla sulla proroga» dichiara il presidente del consiglio nazionale Massimo Gallione.
- Stessa situazione per gli ingegneri. «Non sappiamo – afferma il consigliere nazionale Roberto Brandi – quanti siano i conciliatori già formati, ma c'è fermento. Come consiglio nazionale abbiamo già approntato il regolamento con le linee guida per gli ordini che desiderano diventare organismi di conciliazione».
- Pochi – ma solo per ora – i conciliatori nelle fila dei periti industriali. «Il consiglio nazionale – spiega il presidente Giuseppe Jogna ha però presentato la richiesta di accreditamento».
- Tutto da fare, invece, per i geologi. «Sono stati rinnovati i vertici del consiglio nazionale – spiega il presidente Gian Vito Graziano – e siamo stati presi da altri problemi. Ma recupereremo»."
Fonte Il Sole 24 ore del 7 marzo 2011
Ciascun conciliatore non può rendere una dichiarazione di disponibilità a oltre tre enti/organismi di conciliazione (la violazione costituendo, peraltro, illecito disciplinare per i soggetti iscritti in albi professionali o pubblici dipendenti). D'altra parte ogni ente/organismo di conciliazione (diverso dalle camere di commercio e dagli organismi camerali) deve aver ricevuto la disponibilità, in via esclusiva, di almeno sette conciliatori.
Il conciliatore, all'atto dell'assunzione dell'incarico, deve sottoscrivere una dichiarazione di imparzialità per ciascun affare per il quale è designato, e deve successivamente dare immediata notizia all'ente/organismo di vicende che lo riguardino che possono avere influenza sui requisiti soggettivi nel corso della trattazione del procedimento.
NOVITA'!
E' oggi possibile assicurare il singolo professionista che collabora da “esterno” con un Ente di Conciliazione.
Pico Adviser offre però questa copertura unicamente tramite la polizza di RC professionale Dual.
Le professioni sono quelle tradizionali: Architetto, Ingegnere, Geometra, Perito Industriale, Avvocato, Commercialista e Consulente del Lavoro.
PERCHE ASSICURARSI SE SI COLLABORA CON UN ENTE
che è già assicurato per Legge???
E' vero, il DM180 prevede l’obbligatorietà della polizza per gli organismi, ma i professionisti “esterni” potrebbero risultare non assicurati: quando, ad esempio, la polizza dell'ente è “nominativa” (che prevede quindi l’inserimento in polizza dei nomi di tutti i professionisti) e l’ente non abbia comunicato (anche in buona fede, ci si potrebbe esser dimenticati...) alla Compagnia il nuovo collaboratore.
Risulta pertanto consigliabile per un professionista che collabora con più organismi dotarsi autonomamente della polizza per esser così sicuro che eventuali richieste di risarcimento non gli vengano in capo.
SEI INTERESSATO A UNA POLIZZA DI RC PROFESSIONALE?
Hai valutato se la tua polizza RC Professionale è adeguata?
Se in passato ti sei assicurato solo per assolvere un obbligo di legge e hai acquistato la polizza più economica che hai trovato forse è ora di cominciare a rivedere questa scelta.
Pico Adviser Group ha fatto la scelta di non proporre polizze a "basso costo": ciò però non significa proporre polizze "care", ma polizze con caratteristiche molto performanti perchè una polizza deve proteggere nei casi di vera emergenza...
Consigliamo a tutti coloro che cercano una polizza di Rc professionale per assolvere un obbligo di legge di cercare giustamente il costo minore, consci però del fatto che la copertura potrebbe esser insufficiente.
Abbiamo stabilito innanzitutto di proporre esclusivamente Polizza di Responsabilita' Civile Professionale di tipo "All Risks", preferibilmente con retroattività illimitata e, soprattutto, con un massimale minimo di € 500.000.
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